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L’ALTA VALLE TANARO, TRA LA LOGISTICA DEI CIOCCOLATINI, LA POLITICA DELLE AUTOSTRADE E DEI CAPANNONI E LE PRODUZIONI “D’ALBENGA” AD ALTA CONCENTRAZIONE DI NITRATI, PETROLIO ED ASFALTO

30 dicembre 2011

L’Alta Val Tanaro in questo ultimo periodo, è diventata l’avamposto “politico” per la promozione di politiche regionali ed inter-regionali fatte di proclami, progetti multi-milionari, infrastrutture strategiche (che di strategico hanno solo l’accesso ai fondi pubblici) , tunnel stradali, camion, capannoni e cemento. Così, grazie alla “lungimiranza e alla ostinazione” di alcuni politici locali e alle loro amicizie a Roma e nelle sedi strategiche regionali, siamo diventati a pieno titolo uno dei cuori pulsanti del “Partito del Cemento” in Italia.

Certo pensare che una valle come la nostra, ricca di risorse naturali, montagne, acqua, aria pulita, terreni agricoli, pascoli, un tempo famosa per i suoi prodotti locali, per il suo turismo termale e naturale, per il suo paesaggio invidiabile, tra il mare ed i monti, possa essere diventata la “vetrina” per la promozione di uno sviluppo di un corridoio camionale all’interno di una infrastruttura stradale obsoleta e pericolosa non è certo piacevole; ancora meno piacevole, d’altronde è attraversare le aree industriali di Garessio, ad esempio, ormai devastate da un utilizzo sregolato (e ahimè criminale) del suolo, cementificato in capannoni, molti dei quali non utilizzati  o certamente sotto utilizzati…

Ed è in questo “triste” contesto storico e politico locale che i nostri “amministratori ” e “politici” della valle e non, si sono incontrati nel Salone Consigliare del Comune di Garessio il 13 Dicembre 2011.Cosi’ Il salone “di rappresentanza”del Comune di Garessio in quell’occasione, non ha ospitato il solito Consiglio Comunale, aperto alla cittadinanza ma è diventato, “misteriosamente” una “sede privata” per il Consiglio di amministrazione della società “Autostrada Albenga Garessio Ceva” s.p.a., una società pubblica ma con forti interessi privati.

IL COMUNE DI GARESSIO DIVENTA SEDE DELL’AGC …ERA FORSE TROPPO PICCOLA
O NON MOLTO RAPPRESENTATIVA LA SEDE UFFICIALE DELL’AGC A CUNEO ?

Ricordiamo al Dott. Sappa, Presidente dell’AGC che un “Comune” non è la sede distaccata degli interessi privati di una “società per azioni” ma la sede storica degli interessi collettivi di una comunità !

E’ in questa ghiotta occasione dove gli interessi privati si intrecciano con gli incarichi pubblici che il Consiglio di Amministratore ed il Comitato Territoriale dell’Autostrada che non c’è, si sono incontrati a Garessio. Presenti al “tavolo della grande torta autostradale” Valeria Anfosso (rappresentate del PD in Alta Valle Tanaro), Sergio Vizio, Sindaco di Ceva, Gianfranco Benzo, Sindaco di Ormea, qui nella veste di “esperto di logistica”, Simona Sappa, in rappresentanza della Comunità Montana Alto Tanaro Cebano Monregalese, Luigi Sappa, il Presidente della società dell’autostrada fantasma, il Sindaco di Albenga, Rosy Guarnieri e il suo Consigliere Comunale con delega ai Lavori Pubblici Nicola J. Podio, il Presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso, e chissà quali altri personaggi illustri del “Partito del Cemento”….

Qualcuno in quella giornata ha sentito anche un elicottero atterrare all’eliporto-parcheggio di Garessio; ci auguriamo che fosse un elicottero per portare soccorso a qualcuno e non un elicottero privato per portare qualche “legale” rappresentate alla corte del CdA di una Società Autostradale fantasma …

    Durante l’incontro il  Sindaco di Ormea, Gianfanco Benzo,  “esperto di logistica” ha illustrato il progetto dello studio di fattibilità della Piattaforma Logistica Ingauna (PLI), un’opera da 52 milioni di euro.

Benzo già nel 2005 si era occupato dello studio di fattibilità della PLI e parallelamente in Provincia di Cuneo, con l’allora Presidente Costa e con Ferruccio Dardanello per il progetto del “Polo Logistico delle Alpi del Mare” che avrebbe dovuto aver sede a Trinità (CN).

Questa volta invece a Benzo, che ormai ricopre la carica di Sindaco di Ormea, lo studio di fattibilità del progetto “riscaldato” del PLI di Albenga viene affidato direttamente dalla Società Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A.  Insomma una commessa “interna” tra un Vice Sindaco di Garessio (Luigi Sappa, all’epoca dell’affidamento)ed il Sindaco di Ormea (Gianfranco Benzo),naturalmente qui nelle veci di privati cittadini e liberi imprenditori e professionisti del settore, non di certo rappresentati delle collettivita’ pubbliche di una comunita’ .

L’AGC approva quindi, in una nota, lo studio di fattibilita’ dell’opera; un atto formale e politico visto che e’ dal 2005 che questo studio sta andando avanti.

Questi poli logistici, incentrati sulla filiera agricola locale, rappresentano oggi la diretta espressione delle necessità di un mondo agricolo industrializzato che oggi necessità di sempre più fertilizzanti e azotanti per sopravvivere e che all’interno di un contesto “meccanizzato” produce, ad esempio, milioni di margherite in vasetti per il mercato olandese. Non è un caso che proprio la Pianura Ingauna fosse parte di uno studio per un Parco Agro-Tecnologico appoggiato dalle associazioni di categoria come la  (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), i produttori (Floras) ed i commercianti esportatori (Acea). La proposta di progetto per il Parco Agro-Tecnologico Ingauno è curata dallo studio Caire dell’architetto Baldini, lo stesso studio che cura il Puc ingauno.

La struttura logistica integrata, fulcro della filiera ortoflorofrutticola “d’Albenga” di cui ci parla Benzo è una filiera oggi completamente insostenibile, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista finanziario ed economico. Si tratta di una filiera “lunghissima” che “produce” ad Albenga e “consuma” in Olanda o in Inghilterra o in “Francia”. Lo dice Benzo stesso, nel “suo” studio di fattibilità del 2005 , che << le ricerche ci dicono che circa il 75% della produzione lorda vendibile “d’ALBENGA” è indirizzata verso i mercati della Unione Europea e l’interconnessione internazionale >> . Inoltre, come recentemente rilevato dalla Valutazione Ambientale Strategica del PSR della Regione Liguria 2007-2013, << alcuni di questi fenomeni possono tuttavia diventare significativi se localizzati in alcune aree geografiche di cui è nota la particolare sensibilità, in quanto già caratterizzate da problematiche legate anche all’attività agricola quali le alte concentrazioni di nitrati (es. piana di Albenga) e la risalita del cuneo salino nelle falde (es. piana di Albenga, piana del Magra) >>.

I numeri che poi riporta sono impressionanti e mostruosi e ci fanno pensare alle stesse mostruosità che Luigi Sappa propone quando parla dei costi autostradali relativi alla Carcare-Predosa-Albenga 6000 milioni di euro.

Purtroppo sono sempre omessi i relativi costi “esterni” sulle comunità e persone che questi mostri dovranno attraversare :

<< La margherita rappresenta da sola il 40% dell’intera produzione, e la misura di tendenza che rappresenta la maggior frequenza di riempimento, si situa intorno a 7.000 vasi per automezzo. Per far giungere al mercato i vasi “d’ALBENGA” sono pertanto necessari, mediamente, (100.000.000 : 7.000) = 14.285 TIR  Se i vasi fossero prodotti costantemente tutto l’anno, i giorni di traffico utile per i mezzi pesanti pari a circa 250, ogni giorno partirebbero da Albenga verso i mercati non meno di 50 – 60 TIR >> .

Per fortuna dal 2005 ad oggi qualcosa è cambiato, è iniziata una crisi economica che sta continuando a diventare gradualmente più grave e complessa, qualcuno parla di “crisi sistemica” e dunque questo tipo di filera industriale lunghissima non è più economicamente sostenibile così come non sarà più economicamente sostenibile la scelta agricola di molte realtà locali dell’ingauno che hanno abbandonato un tipo di agricoltura e colture tradizionali che servivano una filera “corta e territoriale” per una filiera “globale” che oggi si sta rilevando sempre più compromessa e malata ( quella stessa economia globalizzata che trasferisce i magazzini a bordo dei camion…o dei treni) !

              La filiera “corta” del Carciofo Spinoso di Albenga

che attraversa i mercati locali con l’Ape !

Ancora una volta invece, i nostri lungimiranti amministratori, ci vengono ad offrire qualcosa di “strategicamente obsoleto” e “vecchio che puzza”, una sorta di “minestra riscaldata” forse cercando, come in un “rush finale” di vendere tutto prima che sia troppo tardi. Ma soprattutto, visto che si parla di esperti del settore, le loro proposte non dovrebbero almeno essere in contraddizione con gli obiettivi dichiarati ad esempio dal Piano dei Trasporti della Regione Piemonte, dalle raccomandazioni del recente Libro Bianco dei Trasporti europeo, e all’interno di un contesto di completa mancanza di un Piano dei Trasporti da parte della Regione Liguria.

Il Libro Bianco dei Trasporti europeo ci chiede a più voci un quadro politico realistico e sostenibile, mentre i nostri amministratori continuano a proporci favole insostenibili !

Invitiamo dunque Benzo e gli altri esperti ed amministratori a sfogliare le pagine del LIBRO BIANCO all’interno del programma contro “la lotta al cambiamento climatico” dove in lettere e caratteri cubitali si richiedono, fra le altre cose, trasporti più puliti e più equilibrati, responsabilizzazione delle imprese senza comprometterne la competitività, gestione del territorio e agricoltura al servizio dell’ambiente …

TRASPORTI PIÙ PULITI E PIÙ EQUILIBRATI  Realizzare gli obiettivi della politica dei trasporti
Il rilancio ambizioso della politica dei trasporti, tramite il libro bianco adottato nel 2001, contribuirà a ridurre sensibilmente l’impatto dei trasporti sul cambiamento climatico. Per conseguire questo obiettivo saranno necessari in particolare una migliore gestione del trasporto merci e l’utilizzazione degli strumenti tecnologici disponibili.

Il LIBRO BIANCO della Commissione Europea “VERSO UNO SPAZIO UNICO EUROPEO DEI TRASPORTI”

11-03-28 – COM-2011- 144 – definitivo – libro bianco TABELLA DI MARCIA VERSO UNO SPAZIO UNICO EUROPEO DEI TRASPORTI.pdf

La Risoluzione approvala il 15/12/2011 dal Parlamento Europeo

11-12-15 – Risoluzione Parlamento Europeo su Tabella di marcia verso spazio unico.pdf

Paradossalmente il 15 Dicembre 2011, due giorni dopo che i nostri amministratori si incontravano a Garessio, per discutere progetti e proposte obsolete, a Bruxelles veniva approvata dal Parlamento Europeo la risoluzione qui sopra citata che segna formalmente la conclusione del primo turno della contrattazione istituzionale sul futuro della politica dei trasporti dell’Unione Europea. Sulla base del riscontro ricevuto da parte del Consiglio e del Parlamento sul Libro Bianco, la Commissione Europea elaborerà una serie di proposte legislative nel corso degli anni futuri.

I nostri amministratori invece dichiaravano questo il 13 Dicembre a Garessio :

“Tutto ciò che stiamo trattando in questo momento è preliminare, relativo allo studio di fattibilità”, commenta il Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri. “Questa proposta risponde alle esigenze che il territorio avanza da molti anni, non solo da parte del mondo agricolo. Vogliamo creare, al fianco di tutti gli enti che hanno partecipato all’iniziativa, un’area già servita da Aurelia Bis e vicina all’Autostrada dei Fiori, che possa dare adeguate risposte a futuri sviluppi delle imprese esistenti, nonché di richiamo alle imprese di altre regioni, poiché la piattaforma deve essere – come evidenziato dal Sindaco di Ceva (gia’ membro del Comitato Territoriale dell’AGC)il preambolo per una autostrada perpendicolare in grado di unire Piemonte a Liguria di ponente. L’Amministrazione Comunale si impegnerà affinché, come indicato dallo studio di fattibilità, entro il 2012 si possa concludere l’iter autorizzativo che porti alla realizzazione dell’opera nel 2014”.

Ora, visto che il Sindaco di Ormea è così vicino alle logiche dello sviluppo sostenibile del territorio, della Terre Alte e dello sviluppo locale e, proprio ad Ormea, sta facendo nascere un Master Universitario che intende occuparsi di scienza e cultura della montagna patrocinato addirittura dalla FAO che attraverso il suo Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’Alimentazione e l’Agricoltura (International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture ITPGRFA), comunemente conosciuto come “trattato internazionale” o “trattato internazionale sui semi” sta chiaramente portando avanti un lavoro che ci pare in netta contraddizione con la “logistica dei camion” che ci viene qui proposta come una soluzione allo sviluppo delle nostre valli, vorremmo chiedere al Primo Cittadino di Ormea di leggere le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Clini a riguardo del futuro delle politiche delle infrastrutture in Italia che di fatto si relazionano al sopracitato LIBRO BIANCO ed al futuro del trasporto nella UE.

Mobilità sostenibilie: Clini, servono nuove infrastrutture

http://www.trasporti-italia.com/infrastrutture/mobilita-sostenibilie-clini-servono-nuove-infrastrutture-333.html

“il nodo sono gli interventi strutturali. Dobbiamo capire da dove nascono le emissioni. Abbiamo affrontato il tema auto e abbiamo questo risultato, che chiaramente non basta. Io credo che il problema di fondo nel Centro Nord e nella Pianura Padana, in particolare sia avere a disposizione un sistema di trasporto rapido di massa, di trasporti pubblici che consentano una mobilità efficiente senza ricorrere al mezzo privato, soprattutto nei trasferimenti quotidiani dall’hinterland delle grandi città al centro della città. Abbiamo bisogno – ha sottolineato Clini – di rafforzare il sistema ferroviario metropolitano o il sistema ferroviario regionale per il trasporto delle persone che si muovono per motivi di lavoro, o anche per altri motivi, e che credo farebbero molto volentieri a meno dell’auto se avessero questi servizi. Si tratta – ha ribadito – di avviare una politica di infrastrutture che affronti questi nodi, perché dove è alcuni interventi sono stati realizzati risultati già si vedono. Un tema che invece non siamo riusciti ad affrontare negli ultimi 20 anni è quello del trasporto merci. In particolare il trasporto merci che attraversa la Pianura Padana da est a ovest. Chi frequenta le autostrade del Nord vede una teoria continua di camion. Bisogna fare – conclude il ministro – quello che ha fatto la Svizzera: iniziare a pensare che i camion possano essere trasportati su ferrovia. Però ci vogliono infrastrutture anche per questo”.

La Piana di Albenga, con il suo clima temperato, i terreni freschi, di medio impasto e ben drenati, profondi e dotati di sostanza organica, rappresenta l’habitat adatto per temperature invernali non eccessivamente basse, tuttavia il continuo progredire di aree industriali, svincoli autostradali e superstrade sta seriamente mettendo in crisi l’enorme potenziale storico ed agricolo della piana albenganese dal punto di vista agricolo e produttivo e la qualità stessa dei suoli agricoli della pianura.

Il progetto della Piattaforma Logistica Ingauna ipotizzata, significherebbe di fatto la cementificazione di circa 308 mila mq di suolo agricolo e ad essa si allaccia in modo molto strategico (sia per gli interssi sia per la visione) l’Autostrada Carcare – Predosa – Albegna, una follia progettata per “bucare” l’appennino e le pre-alpi Liguri in un tracciato da 100km di cui meno di 10 lineari, gli altri tutti su viadotto o galleria.

Alfredo Borchi, l’amministratore delegato dell’Autofiori,  ad Imperia il 13 Settembre 2011, al 50esimo anniversario di questo tratto autostradale, ha dichiarato che << è l’Albenga-Pedrosa, il vero messaggio che lanceremo oggi. Quest’ultima potrebbe costituire una rete molto importante per poter ‘bypassare’ i problemi quasi quotidiani di luglio ed agosto, così come di tutti i weekend dell’anno tra Albenga, Savona e Genova per intasamento e code. Non sarà una priorità a livello nazionale ma bisognerà mettere in cantiere questo progetto per arrivare al 2020-30 preparati all’intasamento a cui saranno sottoposte le nostre autostrade >> e continua << Sull’Albenga-Pedrosa i finanziamenti sono abbastanza importanti perchè si parla di 120 chilometri di tratto appenninico. Si parla di circa 6 miliardi di euro, il che richiede una concessione di 50 anni ed un contributo dello Stato che incide sul 50-60% del costo. L’obiettivo sarà quello di avere l’autostrada in costruzione per il 2020, viste anche le difficoltà e l’impegno a cui saranno sottoposti questi lavori >>.

Forse anche Borchi non ha letto il LIBRO BIANCO dei TRASPORTI EUROPEI o forse non vuole leggerlo visto che è amministratore delegato di un’autostrada… ma dimenticavamo che lo stesso Borchi è anche Vice-Presidente della Autostrada Albenga-Garessio-Ceva  S.p.a …  CHE COINCIDENZA !!! Chissà come mai allora la piattaforma ingauna che sarebbe meglio chiamarla con il suo vero nome, un AUTOPORTO, privo di qualsiasi collegamento ferroviario, risulta essere così strategica per i bilanci aziendali delle due società autostradali ???

NEL 2010 intanto, la AUTOSTRADA ALBEGNA-GARESSIO-CEVA S.P.A ha dichiarato un patrimonio netto di 4.788.069 di euro. (Si’, proprio quasi 5 milioni di euro) senza neppure aver mosso qualche centimetro di polvere d’asfalto… che dire meno male … attenderemo i prossimi 80 anni per capire se una società fantasma riuscirà a trovare un territorio “reale” dove poter operare per lo sviluppo economico e dell’economia “reale” e non per sviluppare l’economia “elettorale” con una interminabile lista di “studi di fattibilità”  e “consulenze milionarie” !!!

BUON 2091 a tutto il Consiglio di Amministrazione dell’AGC !!!

PER ULTERIORI INFORMAZIONI E DOCUMENTI UFFICIALI DELL’AUTOSTRADA FANTASMA CONSULTATE ANCHE QUESTI LINKS :

http://www.comune.torino.it/giunta/enti/pdf/autostradaalbengagaressiocevaspa.pdf

http://www.comune.torino.it/commercioeimpresa/partecipazioni-aziendali/schede/aagc.htm

 

 

 

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  1. RICO permalink
    7 settembre 2012 12:01

    mandateli tutti in provincia di vercelli a mettere i piedi nelle risaie ed abbassare la schiena!

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